Meravigliosi palazzi, piazze e vie dei sapori… Catania non è solo questo, ma molto di più! Tra misteri e leggende, siamo sicuri che in questo articolo troverai qualcosa che non conoscevi ancora sull’incantevole città del vulcano.
- Il cavallo senza testa
Se hai già visitato Catania, di certo non ti sarai perso via Crociferi. C’è una macabra leggenda, legata alla storica via del barocco, che non tutti conoscono.
Pare che nel 1700, in via Crociferi avvenissero incontri segreti, intrighi e sotterfugi amorosi tra i nobili del tempo. Questi ultimi escogitarono un piano per mantenere lontani gli occhi indiscreti: fecero in modo, infatti, di spargere la voce che durante la notte un mostruoso cavallo senza testa si aggirasse in quella via, pronto ad aggredire chiunque osasse passare in quei paraggi.
Fu così che un baldo giovane volle scommettere con gli amici che dopo la mezzanotte sarebbe riuscito a passare indisturbato per via Crociferi e che avrebbe piantato un grosso chiodo sotto l’Arco di San Benedetto. Il coraggioso catanese si avventurò tra i vicoli e, poggiata la scala al muro, piantò il chiodo come concordato. Peccato che non si accorse che un lembo del suo mantello fosse rimasto impigliato proprio in quel chiodo… Credendo di essere trattenuto proprio dal famoso cavallo senza testa, morì sul colpo per la paura.
Qualcuno racconta che ancora oggi si senta di tanto in tanto il rumore degli zoccoli sul basolato. Sotto l’Arco di San Benedetto ci sono ancora perfino i solchi dei chiodi piantati da diversi giovani “avventurieri”.
- Il mago Eliodoro
Quella del mago Eliodoro è un’antica leggenda che racconta come un giovane nobile siciliano, molto dedito alla religione cattolica e candidato a diventare vescovo, dopo aver conosciuto uno stregone di origine ebraica, abbia deciso di sposare l’arte della magia. Si narra che una notte si recò in cima ad una colonna, invocando il demonio. A quest’ultimo chiese, infatti, di esaudire ogni suo desiderio, in cambio dell’abiura della sua fede cristiana.
La leggenda vuole che sia stato Eliodoro a scolpire il Liotru, simbolo della città, in sella al quale andò in giro a torturare e sottomettere i cittadini. Quando i catanesi finalmente decisero di ribellarsi, a Eliodoro non restò che scappare e rifugiarsi all’interno dell’elefante, nel quale pare sia ancora intrappolato. Ti va di liberarlo?!
- I fratelli Pii
Anfinomo e Anapia, ribattezzati Fratelli Pii, vivevano nelle campagne limitrofe a Catania con gli anziani genitori paralitici. Un giorno, mentre lavorava nei campi, l’intera famiglia venne sorpresa da una violenta eruzione dell’Etna. I due fratelli, per non abbandonare gli anziani genitori, decisero di fuggire caricandoli sulle proprie spalle. Il peso rallentò notevolmente la loro corsa verso la salvezza ma, quando la lava giunse a pochi metri da loro, rimasero miracolosamente illesi perché il fiume incandescente si divise in due tronconi, risparmiando le loro vite.
Pare che questa leggenda ispirò perfino il poeta Virgilio quando scrisse di Enea che portò in salvo l’anziano padre Anchise, durante l’incendio di Troia.
Piccola curiosità: in piazza Università, una delle sculture in bronzo che funge da basamento di un lampione rappresenta proprio i due coraggiosi fratelli catanesi.