La leggenda del Santuario di Valverde

Situato nella piazza principale della città, il Santuario della Madonna di Valverde, ha una storia avvolta nella leggenda.

La tradizione. L’origine del Santuario risale, infatti, all’apparizione della Beata Vergine ad un feroce brigante dal nome Dionisio, che si convertì poco prima di compiere un delitto efferato. Sarebbe stato poi proprio il brigante a favorire la costruzione del Santuario.

Le lotte per la Sicilia. L’epoca in questione è quella in cui la Sicilia era la terra di eventi drammatici e sanguinosi, con la contrapposizione tra la civiltà Araba, sul territorio da oltre due secoli, quella Bizantina, che puntava alla riconquista, e quella Normanna, che ne uscirà come unica vincitrice. Si trattava, quindi, di uno scenario in cui si succedevano guerre, distruzioni, banditismo, piraterie, furti, assassini e ogni genere di violenza. I Normanni, alleati dei Bizantini, ma indignati per l’ingiusta ripartizione del bottino tolto agli Arabi, si ritirarono nella loro contea di Aversa.

Dionisio il brigante di Vallis Viridis. Un soldato, un certo Dionisio, probabilmente di origine ligure, rimase nell’isola dedicando la sua vita al brigantaggio, appostandosi nel bosco che costeggia la via che va da Catania all’antica Aci, in prossimità della sottostante Vallis Viridis. Quella zona diventò ben presto il teatro dei suoi furti, delle sue aggressioni e dei suoi omicidi.

La conversione. Un uomo di nome Egidio, devoto alla Madonna, dovendo recarsi ad Aci, attraversò il percorso e venne aggredito dal brigante che lo minacciò con un pugnale. Ma proprio a seguito di quel gesto Dionisio rientrò in sé, gettando l’arma e prostrandosi davanti alla sua vittima, chiedendo perdono. La Madonna gli apparve in seguito, confortandolo e spingendolo a presentarsi al sacerdote per ottenere il perdono, invitando i fedeli di Aci a salire processionalmente sul colle di Valverde.

La processione. Quando la processione giunse sul colle, un chiassoso stormo di gru volteggiò in cielo, posandosi nel punto dove ora sorge il Santuario. Questo evento è stato interpretato come la volontà della Madonna di indicare il luogo dove voleva sorgesse il suo Santuario, con i soldi acquistati con la violenza dal brigante.

L’intervento della Madonna. I lavori partirono con grande fervore, ma rallentarono a causa della mancanza d’acqua. La fede di Dionisio lo spinse a rivolgersi ancora una volta alla Madonna, che intervenne ordinandogli di picconare alla base della roccia che formava la grotta in cui aveva vissuto la sua vita da brigante. Ne scaturì una sorgente d’acqua che consentì di proseguire i lavori, diventando anche una fonte di guarigione per molti ammalati.

Il segno della Madonna. I lavori furono completati nel 1040, ma la chiesetta rimase ancora priva di un segno della presenza della Madonna. Una notte d’agosto, mentre era assorto in preghiera, Dionisio fu colpito da un raggio di luce intensa e da una nube nella quale vide la Madonna attorniata da angeli. Al diradarsi della nube una bellissima immagine della Madonna era rimasta impressa sulla parete ruvida di un pilastro della chiesa.

La struttura e la sua evoluzione. La chiesa originaria consisteva solo in una piccola edicoletta, che ospitava l’immagine della Beata Vergine. Successivamente, attorno ad essa, nella seconda metà del XIII secolo, fu realizzato il primo vero e proprio tempio. Nella seconda metà del ‘500 la chiuesa fu ulteriormente ampliata e la navata assunse le dimensioni attuali. Nello stesso periodo fu costruito anche il campanile. Con il terremoto del 1693 il tetto crollò, ma le mura resistettero, proteggendo l’icona della Madonna. Le strutture absidali risultarono danneggiate irrimediabilmente, tant’è che, in fase di ricostruzione, si pensò di tagliare l’intera abside, in modo che il presbiterio terminasse con una parete retta. Vi furono anche altre modifiche, come la chiusura dello spazio tra il transetto sinistro ed il campanile, con la chiesa che acquisì una navatella irregolare sulla sinistra. Nei primi decenni del ‘700, inoltre, la facciata della chiesa subì delle modifiche, con la sovrapposizione della porticata del convento degli Agostiniani Scalzi, mentre il campanile, allineato al vecchio prospetto, fu inglobato nella nuova struttura a portico.